Conoscere e descrivere la mente di Dante sarà mai possibile? Egli eclissa nella profondità del suo pensiero: volontariamente eclissa. Io già mi posi in cuore di seguirlo in una di queste sparizioni, nella quale, dopo aver detto, Mirate, egli lascia i nostri occhi in mezzo alla caligine. Se vedo questa volta, io dicevo, vedrò sempre, se lo comprendo in questa parte, lo comprenderò nel resto.
Triste il convito senza canto, come
tempio senza votivo oro di doni,
ché questo è bello: attendere al cantore
che nella voce ha l'eco dell'Ignoto.
Oh! nulla, io dico, è bello più, che udire
un buon cantore, placidi, seduti
l'un presso l'altro, avanti mense piene
di pani biondi e di fumanti carni,
mentre il fanciullo dal cratere attinge
vino, e lo porta e versa nelle coppe,
Io sono una lampada ch'arda
soave!
la lampada, forse, che guarda,
pendendo alla fumida trave,
la veglia che fila,
e ascolta novelle e ragioni
da bocche
celate nell'ombra, ai cantoni,
là dietro le soffici rócche
che albeggiano in fila:
ragioni, novelle, e saluti
d'amore, all'orecchio, confusi:
gli assidui bisbigli perduti
nel sibilo assiduo dei fusi,
Avrei voluto tenere esclusivamente per me questo inizio di lavoro, e seguitare da sola su esso il mio segreto pianto. Ma ci sono dei buoni amici che aspettano, e aspettano perchè avevano avuto qualche promessa. Ho risoluto perciò di pubblicare quello che c¿è, come è, con la coscienza di compiere un dovere, di pagare, direi quasi, un debito d¿onore contratto da Lui.
Dopo aver molto cercato e studiato sui manoscritti non ho potuto mettere insie...
Questo volume sarà seguito, se la vita e la forza mi basteranno, da due altri
libri: LA MIRABILE VISIONE, che svolgerà l'ultimo capitolo di questo, LA
POESIA DEL MISTERO DANTESCO, che tenterà di dichiarare le bellezze del
poema, quali adulterate, quali celate dalla non esatta interpretazione che se ne
suol dare. Sono in vero alcuni che sdegnano e schifano queste indagini del
pensiero di Dante. Dicono: Lasciateci sognare! ammirare! godere!...
Ibat per Veteres tunicatus forte Tabernas
quidam annis iuvenis nec voltu serior idem,
bellus et urbanus, nihil indefessus agendo.
Si toga dest umeris, digito non, thunice, laevae,
anule, non destis levibus, sicyonia, talis.
Praeterea flavos, procero corpore, sic ut
trans ripas fortasse Padi crevisse putares.
Cetera nil optet puero nutricula, quod non
huic uno tribuat, formam, rem, denique mentem,
aspectu quivis, nisi quid color arg...